CHI E’ L’ADOLESCENTE NEL 2021?

Così apparentemente impavido e sfacciato ma così fragile e incerto nel cammino della vita, l’adolescente oggi è messo a dura prova dalla complessità del mondo, delle relazioni sociali e del mondo adulto. Questo piccolo “narciso”, come lo descrive Pietropolli Charmet, ha un estremo bisogno di essere riconosciuto e apprezzato ma quando questo non avviene ecco la sofferenza profonda del proprio essere.

Da qui l’aumento esponenziale dei disturbi d’ansia, attacchi di panico e disturbi dell’umore che destabilizzano anche tutto il contesto familiare.

You need to be true to yourself

COSA E’ SUCCESSO NELLA PANDEMIA?

La possibilità per l’adolescente di sperimentarsi e conoscersi all’interno dell’ambiente e della realtà circostante è fondamentale per la costruzione della propria identità. L’importanza di “esserci” nelle esperienze di vita, l’importanza del contatto, l’importanza del confrontarsi sul campo con i propri pari. Ecco d’un tratto tutto questo sparire. Come alienati dentro le mura di casa, in quello spazio che in questa fase evolutiva è particolarmente scomodo, a volte quasi come una “prigione”.

Dall’inizio della pandemia gli adolescenti sono stati privati dei principali stimoli vitali come la socializzazione, la possibilità di evadere dal nido familiare e l’attività sportiva.

Never give up and stay strong

QUALI CONSEGUENZE?

Noia, frustrazione, rabbia, depressione, ansia. Un turbinio di emozioni che spesso sono disorganizzate, non trovano un ordine. Un’altra forte conseguenza è la solitudine della didattica a distanza, dove l’adolescente si trova privato della guida dell’insegnante, egli è libero di non sottostare alle regole principali del contesto, può spegnere la webcam e fare altro. Da qui tutti i vissuti di mancanza di concentrazione, di attenzione.

Unica evasione possibile diventa la rete, talvolta utilizzata in maniera totalmente inconsapevole e disfunzionale. Il videogioco diventa socializzazione, attenzione, concentrazione, soddisfazione, occupazione. Il rischio però è alto: dipendenza, isolamento sociale e alterazione ciclo sonno-veglia.

COSA FARE DA GENITORI?

Essere genitori di un adolescente è uno dei compiti più complessi che ci siano. Ogni relazione genitore-figlio è indubbiamente soggettiva e corollata da vissuti personali e unici. In tutte le famiglie però diventa fondamentale che il genitore sappia cogliere paure e timori, empatizzando e rimandando al proprio figlio che provare emozioni anche contrastanti tra loro è del tutto normale.

Come genitori possiamo condividere con l’adolescente i nostri vissuti, le nostre esperienze e aiutare loro a trovare delle tecniche di gestione dell’emotività portando come esempio le nostre modalità.

In questa fase delicata, l’abilità del genitore sta nel trovare la giusta distanza, seppur bloccati all’interno delle mura domestiche: non troppo invasivi, non troppo distanti. Rispettiamo i loro confini con un occhio però vigile. Continuiamo a porre i famosi “paletti”, aiutiamoli a responsabilizzarsi partendo dalle piccole cose (come le mansioni in famiglia), incrementiamo il senso di autoefficacia personale.

Chissà che i lockdown di questo anno abbiano donato la possibilità di riscoprirsi figli e genitori all’interno delle mura di casa, un’occasione preziosa per entrare in contatto emotivo, una possibilità di crescita.